Disturbi depressivi -riferimento DSM-IV

depressioneQuella che comunemente viene chiamata “Depressione” rientra in una più ampia categoria diagnostica ( “Disturbi dell’umore”) che racchiude in sé diverse tipologie di disturbi, caratterizzati principalmente da un’alterazione dell’umore, quindi da un avvilimento psico-fisico generale della persona che sperimenta sentimenti di tristezza, vergogna, inadeguatezza, senso di colpa e perdita di interesse generale.
La condizione di sofferenza, può compromettere, oltre alla funzionalità emotiva ed affettiva, anche quella cognitiva, rendendo i pensieri rigidamente bloccati in una visione pessimistica del mondo.
Anche la percezione di sé viene compromessa al punto da generare una difficoltà relazionale che ha come conseguenza una chiusura in sé stessi.
L’intervento psicologico, attraverso l’accoglienza e l’accettazione della persona nella sua unicità, mira a costruire un delicato percorso supportivo, volto a ricercare e a stimolare un nuovo slancio motivazionale nella persona sofferente.
In un contesto di Counseling Psicologico nello specifico si considera:
Disturbo depressivo maggiore
è caratterizzato da diversi sintomi che si presentano contemporaneamente comportando un cambiamento drastico e un disagio clinicamente significativo del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti nella vita della persona.
I sintomi si protraggono per almeno due settimane consecutive e non sono dovuti ad effetti fisiologici diretti di una sostanza o di una condizione medica generale. Nello specifico possono essere descritti come: umore depresso per la maggior parte della giornata, quasi tutti i giorni, marcata diminuzione di interesse per tutte o quasi tutte le attività, significativa perdita di peso, insonnia o ipersonnia, agitazione o rallentamento psicomotorio, mancanza di energia, sentimenti di autosvalutazione o di colpa, ridotta capacità di concentrazione, ricorrenti pensieri negativi.
Disturbo distimico
è caratterizzato da umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni, per almeno due anni. Ciò provoca un disagio clinicamente significativo del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti della persona.
Contemporaneamente sono presenti anche almeno due o più dei seguenti sintomi: scarso appetito o iperfagia, insonnia o ipersonnia, scarsa energia o astenia, bassa autostima, difficoltà di concentrazione, sentimenti di disperazione.
La persona non ne è mai priva per più di due mesi alla volta e si può rilevare che non siano dovuti ad effetti fisiologici diretti di una sostanza o di una condizione medica generale.

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