NOVITA’
INTRODUZIONE
di Lucio Demetrio Regazzo
Il volume sviluppa diffusamente il tema della Bulimia e
dell’Obesità, sia essa metabolica che psicogena. Trattando queste
sindromi, non si può tuttavia evitare di volgere lo sguardo ad altri
Disturbi dell’Alimentazione, come l’Anoressia o gli Altrimenti Specificati.
Nel loro insieme, i Disordini Alimentari, in particolare Bulimia e
Anoressia, costituiscono ormai un allarme sociale e nei casi gravi
possono avere un esito infausto. Secondo l’American Psychiatric Association,
sono la prima causa di morte per disordine psicologico nei
paesi occidentali; è un’affermazione che porta a riflettere se si considera
che nel nostro paese sono circa tre milioni, pari al 5% della popolazione,
le persone che soffrono di Disturbi del Comportamento
Alimentare e il loro numero è in costante aumento. Secondo il Primo
monitoraggio sui Disturbi Alimentari online in Italia, condotto da
Eurispes, infatti, ogni anno si contano in Italia 3500 nuovi casi di
Anoressia e 6000 di Bulimia.
Uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet sostiene che la
ricerca sui trattamenti è molto più avanzata nel caso della Bulimia,
mentre le ricerche sui possibili trattamenti dell’Anoressia e dei Disturbi
non Altrimenti Specificati sarebbe ancora ai primi passi e ciò
ha ovviamente ripercussioni negative sull’esito di questi disturbi.
Secondo l’American Psychiatric Association, la metà dei pazienti
anoressici sviluppano, nel tempo, anche sintomi bulimici, e talvolta i
soggetti bulimici arrivano a evidenziare comportamenti anoressici.
Dai dati emersi risulta che Anoressia, Bulimia e anche l’Obesità,
sono gravi psicopatologie che utilizzano alimentazione e corpo per
esprimere una sofferenza profonda. Il corpo si riempie o si svuota
sino a dimagrire fino a rendersi “invisibile” o si ingrassa a dismisura:
è il segnale preciso di disagi psicologici sottostanti di grave entità
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che denunciano la vera sofferenza che va ben oltre a semplici Disordini
dell’Alimentazione e come psicopatologie, devono essere comprese
e affrontate.
Volgendosi all’Obesità, quest’ultima non è presente nel DSM-IVTR
pur essendo molto diffusa; secondo dati dell’UNICEF il 35% degli
adolescenti italiani ha problemi di sovrappeso.
Secondo un recente studio condotto dal Barilla Center for Food
and Nutrition, solo l’1% dei bambini segue un corretto regime alimentare,
mentre tutti gli altri abbondano di zuccheri e grassi ed evitano
frutta e verdura (fonte: in Alimentazione corretta di Giulia Ceschi).
Oltre a questo, circa il 40% degli obesi soffre di depressione e
solamente questo dato giustificherebbe il suo inserimento in una categoria
diagnostica dei disturbi mentali cosa che sino all’edizione del
DSM-IV-TR non è avvenuta.
Secondo dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità,
l’Obesità nel mondo ha avuto un incremento considerevole dal 1980.
Già nel 2008, infatti, si stimava che gli adulti in sovrappeso fossero
un miliardo e mezzo, mentre 200 milioni di uomini e 300 milioni di
donne potessero essere considerati obesi. Un fenomeno in crescita di
soggetti con un Indice di Massa Corporea (BMI; determinato dal peso
in kilogrammi diviso il quadrato dell’altezza in centimetri) classificabile
come Obesità. L’incremento costante e straordinario riguarda
anche i bambini.
“Uno studio dell’Università di Montreal, in Canada, ha individuato
alcuni fattori predittivi. Nel 2010 c’erano al mondo 43 milioni
di bambini sotto i 5 anni in sovrappeso. L’Italia segue il trend; i dati
del progetto di sorveglianza Okkio alla Salute, che nel 2010 ha monitorato
42.000 bambini della scuola primaria, dicono che il 23% è in
sovrappeso e l’11% obeso” (Marta Buonadonna 2011).
Il Dipartimento di Medicina sociale e preventiva dell’Università
di Montreal ha monitorato i dati di 1.957 bambini, per peso e altezza,
in uno studio longitudinale che prevedeva controlli su queste variabili
a intervalli di un anno tra i 5 mesi e gli 8 anni.
Sulla base dei dati emersi i ricercatori hanno diviso i quasi 2000
bambini in tre sottogruppi sulla base del BMI; ogni sottogruppo aveva
un andamento del peso corporeo diverso:
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a — 54% con andamento basso e stabile;
b — 41% con andamento a crescita moderata;
c — 4,5% con indice di massa corporea elevato e in costante
aumento.
Dallo studio è risultato che i bambini di tutti e tre i gruppi avevano
un peso simile stabile sino ai 2 anni di età, mentre dai tre anni e
mezzo in poi il BMI del gruppo c) è iniziato ad aumentare e a circa sei
anni il 50% dei bambini era classificabile come obeso.
Le variabili prese in esame dai ricercatori erano molte, ma solo
due risultavano legate significativamente in una relazione causaeffetto:
i figli di madri in sovrappeso e di quelle che erano fumatrici
durante il periodo di gestazione tendevano ad avere figli con difficoltà
di peso eccessivo. (Marta Buonadonna 2011)
Abbiamo scritto che non si può e non si deve affrontare il tema
dei Disturbi dell’Alimentazione, escludendone alcuni che pure non
sono oggetto di questo volume. Ciò si rende necessario per
l’opinione di molti autorevoli esperti che vede ognuna di queste difficoltà
muoversi all’interno di un segmento ideale ai cui estremi si
pongono Anoressia e Obesità psicogena e metabolica. D’altra parte,
focalizzando l’attenzione su Bulimia e Obesità, gli altri disagi saranno
oggetto di disanima solo su alcuni capitoli e su quello introduttivo
riguardante una panoramica generale sulle sofferenze provocate
da alimentazioni disturbate.
Nel volume, dopo l’introduzione e la prefazione dell’amico Luca
Poma, giornalista scientifico e portavoce nazionale
dell’organizzazione GiùleManiDaiBambini, segue una panoramica
sui problemi dell’alimentazione e sui trucchi utilizzati per il contenimento
del peso nei paesi più industrializzati redatta dalla dietista
Maria Artifoni dell’associazione IAR Esistenziale e dallo psicoterapeuta
Lucio Demetrio Regazzo, presidente della stessa associazione.
Segue un breve resoconto di una terapia di gruppo analiticoesistenziale
della psicoterapeuta Sabine Fleisch membro della GLE
International.
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Troviamo poi un’analisi delle complicanze cliniche della Bulimia
Nervosa di Lucia Camporese socio fondatore dell’AIDAP.
Il medico psicoterapeuta, presidente della GLE International, Alfried
Längle e la psicoterapeuta Silvia Müller del consiglio direttivo
della stessa associazione, intraprendono un viaggio sulla visione esistenziale
della Bulimia trattandone gli aspetti teorici e terapeutici.
Il Trattamento farmacologico e terapia relazionale nel progetto
assistenziale per disturbi della condotta alimentare è il tema affrontato
dalla psichiatra Emilia Costa, Professore Emerito di Psichiatria,
già 1^ Cattedra di Psichiatria Sapienza Università di Roma e Direttore
U.O.C. Psichiatria e Disturbi dell’Alimentazione.
La Presidente dell’ANDID, Giovanna Cecchetto, tratta il tema
della Dieta e dei suoi esiti, il pericolo “Obesità psicogena” e mette in
discussione l’utilità di un regime dietetico restrittivo.
L’Obesità metabolica è, invece, l’interessante questione discussa
da Claudio Cardone, Medico chirurgo, endocrinologo. Dirigente di
I° livello U.O.C. Diabetologia e Dietetica ULSS 16, Padova.
Marialba Abisinni, psicologa e psicoterapeuta,
conduce il lettore in un’approfondita conoscenza dei principali percorsi
psicoterapici che i soggetti affetti da DCA possono intraprendere.
Segue e termina il volume, il racconto della studentessa di Medicina
Matilde Pavan con notevoli ed appassionanti pagine, introdotte
da Lucio Demetrio Regazzo: un’esposizione con tutti i chiaroscuri di
chi è stata Bulimica e si rivolge ad altre ragazze che meno fortunate
di lei, si trovano ancora nell’abisso del circuito abbuffata-vomitoabbuffata;
uno stimolo, scritto da chi ha sofferto e superato
l’ostacolo, a non nascondersi nel silenzio e in angoli bui e introvabili,
ma mostrarsi, parlarsi, parlare a genitori e specialisti perché:”di Bulimia
si guarisce”.
Lucio Demetrio Regazzo
Psicologo psicoterapeuta libero professionista dal 1977. Formazione
eclettica conseguita tramite più percorsi didattici e personali (Padova, Bologna,
Treviso, Perugia, Milano, Roma, Parigi). Psicoterapeuta didatta presso
diverse Scuole. Direttore responsabile della rivista scientifica Synthesis
dal 1989 al 1996. Organizzazione e segreteria scientifica di Convegni Congressi
Nazionali (1982-86). Presentazione di relazioni a Congressi Internazionali
o Mondiali (1992-2008) e di numerose relazioni a Convegni e Nazionali.
Autore di oltre cinquanta pubblicazioni in diverse lingue. Fondatore
e direttore dell’Associazione IAR Esistenzialedal 1980. Consulente scientifico
della GLE International di Vienna e membro del Consiglio Direttivo
della Società Internazionale di Psicoterapia Analitico – esistenziale dal 1999.
Membro della Società di Analisi Esistenziale di Londra nel 1994-1966.