
C’è molta confusione su ciò che è oggi una famiglia, mi auguro di alleggerire l’animo di molte persone cercando di trasmettere il messaggio che la famiglia di oggi ha diverse organizzazioni, dipende dalle scelte, dai nuovi adattamenti che molte persone si ritrovano ad affrontare. Ci sono persone che lottano con gli stigmi della cultura tradizionale, con conseguenze e scelte molto dolorose soprattutto perchè non vengono capiti, ne tantomeno sostenuti.
Etimologicamente famiglia nasce come parola latina, indicava l’insieme degli schiavi che vivevano sotto lo stesso tetto (Lat. familia, der. di famŭlus ‘servitore’ •fine sec. XIII) gradualmente il concetto sociale si amplia ma il significato che lo caratterizza e che non muta tutt’oggi riguarda la convivenza di più persone nella stessa abitazione, il legame di consanguinità nel caso dei figli e di affinità affettiva. Ma vediamo sinteticamente com’ è la situazione attuale.
Nel suo libro “Le Nuove Famiglie” esordisce così Anna Laura Zanatta, Docente di Sociologia della famiglia della Sapienza di Roma:
“Non esiste un modo di essere e di vivere che sia il migliore per tutti (…) La famiglia di oggi non è né più né meno perfetta di quella di una volta: è diversa perché le circostanze sono diverse”.
La famiglia, come ogni altro fenomeno umano, non è un prodotto della natura, ma della società e, in quanto tale, è soggetta a mutamento. Il declino del matrimonio e la diffusione di una molteplicità di tipi di famiglia sono realtà concrete difficilmente contestabili. Dopo l’industrializzazione, le recenti trasformazioni della famiglia sono documentati da alcuni fenomeni demografici, cosi riassunti:
• Il calo e la posticipazione del matrimonio;
• Il calo complessivo delle nascite;
• L’aumento delle convivenze (famiglie di fatto o unioni libere) e delle nascite fuori il matrimonio;
• L’aumento di instabilità coniugale (separazioni e divorzi);
• L’aumento della famiglia con un solo genitori:
• L’aumento delle famiglie ricomposte (in cui almeno uno dei coniugi o partner proviene da una precedente unione);
• L’aumento delle famiglie unipersonali (composte da una sola persona)
Questi fenomeni indicano che il matrimonio non rappresenta più il passaggio simbolico dell’adolescenza all’età adulta, non è nemmeno più l’evento che legittima l’accesso alla vita sessuale, né il fondamento necessario della famiglia e della procreazione.
La famiglia tende più a trasformarsi da esperienza totale e permanente in esperienza parziale e transitoria della vita individuale; per esempio, ciò significa che se un uomo divorziato si risposa, spesso la famiglia in cui egli vive non è la stessa in cui vivono i suoi figli biologici, ma vive in una nuova famiglia, quella formata dalla nuova compagna o moglie che potrebbe a sua volta avere dei figli avuti da un precedente matrimonio. Queste famiglia èrendono in nome di “famiglie bi-nucleari o bi-genitoriali”.
Cambia il corso di vita della famiglia e cambia quello della vita individuale. Un singolo individuo può fare l’esperienza di vivere per esempio in una famiglia tradizionale, poi se i genitori divorziano farà parte di una famiglia monogenitoriale; se la madre si risposa la famiglia prende una’altra forma ossia diviene una “famiglia ricomposta”.
In passato la stabilità matrimoniale era garantita dagli interessi sia economici sia di potere; oggi la donna ha realizzato una nuova identità sociale ed individuale.
Il matrimonio d’amore ha preso il posto di quello combinato e le aspettative della coppia sono aumentate.
Il declino dei valori religiosi tradizionali, insieme alla crescente affermazione della soggettività e del pluralismo delle idee sono aspetti tipici della cultura contemporanea. Oggi a quanto pare e fortunatamente i legami si creano a causa dei sentimenti e del rispetto dell’autonomia.
Tuttavia, la realtà di oggi ci informa che anche se non riconosciute giuridicamente, vi sono diverse famiglie rispetto al modello tradizionale e nucleare (formata da coppia sposata e dai suoi figli biologici) e bisogna prendere consapevolezza.
In seguito un breve elenco:
• Ci sono famiglie di fatto (o unioni libere) sia eterosessuali che omosessuali;
• Le famiglie ricomposte (chi decide di divorziare e crearsi una nuova famiglia);
• Le famiglia monogenitoriali (famiglie composte con un solo genitore, a causa del decesso di uno dei coniugi);
• Le famiglie miste (unioni tra persone diverse di etnia);
E’ proprio la molteplicità delle scelte possibili nella società che rende necessaria la crescita di una nuova consapevolezza e della responsabilità a livello individuale e collettivo. Nella società contemporanea i valori condivisi rilevati dai sociologi sono: l’autorealizzazione, la parità di genere, la responsabilità, la solidarietà, la stabilità familiare intesa come continuità di una relazione affettiva anche quando una famiglia si ricompone. Il nostro paese è ancora molto lontano dallo sviluppo che le nuove famiglie hanno avuto altrove. Ciò che accomuna la scelta di formare queste nuove famiglie è tendenzialmente l’aspetto affettivo.
I sociologi parlano per lo più di famiglie anziché di famiglia; per indicare questa varietà e molteplicità di modi di vivere insieme e di esperienze familiari che l’individuo nel corso della propria vita può attraversare. Più che di crisi della famiglia in generale, è più corretto parlare di crisi di un certo tipo ideale di famiglia.
L’intento è di informare. A voi le riflessioni.
A cura di Marialba Albisinni
Dal libro “Le Nuove Famiglie” Il Mulino- di Anna Laura Zanatta- Docente di Sociologia della famiglia, Sapienza Università di Roma