Restiamo insieme? La coppia: la scelta iniziale, la crisi, la scelta del progetto e la crescita

Nè io nè lei siamo rimasti identici, ecco perchè il nostro rapporto continua ad essere florido e vivo …
ma le persone non sono abituate ad una concezione simile.

Vogliono che tutto rimanga come …
e l’unico risultato è la sofferenza.
Noi non siamo quello che gli altri desiderano che fossimo. Siamo ciò che decidiamo di essere.
da Aleph -Paulo Coelho

Giove e Venere- Carocci

La vita di coppia è influenzata da vari fattori. I partner di una coppia si scelgono, si uniscono e se trovano un loro equilibrio riescono ad impegnarsi e stare insieme. In tanti  si chiedono perché si sceglie un partner e non un altro, perché un rapporto si rompe,  perché a volte si entra nella totale confusione e si mette in discussione il rapporto. Perchè alcuni legami funzionano meglio di altri?

Diversi studi clinici cercano  delle risposte a tale proposito e vedremo tale quesito risolversi in diverse prospettive, amore, impegno, confronto, comprensione, riconoscimento e crescita sono punti su cui riflettere.Le crisi,i cambiamenti, le difficoltà, inevitabilmente mettono a dura prova il legame.

Da un punto di vista psicologico, la psicologia dinamica, asserisce, che spesso i partner di una coppia   si scelgono in quanto vengono riproposti inconsciamente dei  “modelli interiorizzati” dalla propria esperienza di vita; per esempio, si ripropone la relazione di coppia dei genitori anche se apparentemente il legame è diverso o si cerca un legame con la persona che compensa ciò di cui si è sentiti deprivati.
“L’altro” ha un significato funzionale per la propria esistenza, per esempio, viene  vissuto per assolvere ad alcuni  bisogni inconsci che  potrebbero sfociano in un rapporto di dipendenza.

Il risultato è che spesso da una parte e dall’altra ci si sente drasticamente usati e ciò è lontano dal capirsi, impegnarsi  e l’ amarsi in quanto persone.   La coppia vive un inspiegabile incastro e malessere, ma difficilmente si comprende il perchè.

I giochi si ripetono ed ognuno cerca nell’altro di soddisfare bisogni non appagati, per esempio il bisogno eccessivo di protezione o supporto; è come se avvenisse un “patto” spesso inconscio, ognuno sta all’interno delle regole dell’altro,   la coppia si mantiene secondo una particolare funzionalità e trova  un proprio equilibrio.

Quando un patto non consapevole, e poco chiaro  viene infranto, per esempio nel caso in cui uno dei due cerca  di realizzarsi togliendo del tempo all’altro,  o comunque non adempie più a quella funzione che il partner sperava di trovare, possono sorgere seri problemi nel rapporto, ed ecco la crisi. Non ci si riconosce più nel proprio progetto per svariati motivi spesso incompresi per esempio bisogno di realizzazione, bisogno di supporto in una fase particolare, nascita di un figlio e difficoltà a trovare propri spazi etc.

La funzionalità che manteneva apparentemente la coppia viene a mancare e la coppia si dissesta nella confusione più assoluta, poichè ha scarsa conoscenza di sè e del noi.

Tutto ciò obbliga  a ritrovare nuovi equilibri, nuovi patti, nuove risorse non sempre chiari e comprensibili. E’ anche vero che oggi più che mai si rompe   una relazione poichè si giunge a conclusioni affrettate, tendenzialmente direbbe Bauman prevale l’amore liquido, quello che è incapace di impegnarsi  e si ricerca subito altro senza mettersi in discussione.

La coppia sana o meglio  matura è la coppia che pur stando insieme riesce a mettersi in continua discussione soprattutto in particolari fasi della vita in cui per esempio si cambia, poichè si cresce  e l’altro non riconosce più la persona con cui ha condiviso la relazione. Piano piano la persona in crisi conosce e sperimenta parti di sè, forse fino ad allora sconosciute. Ci vuole tempo affinchè l’altro abbia la possibilità di conoscere insieme  quella parte che è sempre stata nascosta o mascherata o è emersa poichè c’è un tempo di maturazione che ha permesso la consapevokezza. Il questi casi spesso viene a mancare un supporto importante e le accuse, le critiche possono prendono il sopravvento. Comprendersi con pazienza e riflessione aiuta a crescere, impegnarsi  e ad arricchirsi; a capire se il proprio progetto di vita può proseguire verso la stessa direzione o la scelta viene ponderata verso direzioni diverse e si comprende il “modo di stare bene insieme”.

Il legame sano è basato sulla “reciprocità”, sulla possibilità che ciascun partner non solo abbia una persona accanto con cui gratificare bisogni ed esperienze ma anche a riconoscere  l’identità dell’altro in quanto persona e amata per ciò che è, anche con i suoi difetti.

Si vive nella mutualità di  colui o colei che  offre protezione e conforto e di colui o  colei che ha bisogno di essere protetto e confortato, ma allo stesso tempo  la crescita porta a riconoscere “l’individualità autonoma” con un proprio Sè “differenziato” dall’altro e con personali desideri da rispettare.

Quindi amore, bisogno e desiderio sfociano sanamente in un “RICONOSCERSI” in quanto persone e individui con propri spazi, con proprie individualità e una soggettività che inevitabilmente si evolve.

Tutte le coppie conoscono quanto è complicato a volte proseguire serenamente, ci sono alti e bassi, rotture e riparazioni, continuità o possibilità di decidere se stare insieme con maggior consapevolezza, o possibilità di separarsi con consapevolezza.

Restiamo insieme? In ogni caso  la riflessione attiva consapevolezza, a volte dolorosa, a volte no  ma si decide o si sceglie la propia progettualità  con più serenità nel rispetto di sè e dell’altro traendo in ogni caso un beneficio più creativo dell’esperienza vissuta.

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Riflessioni sulle teorie psicologiche

Un noto psicoanalista D. Winnicott, probabilmente direbbe che la coppia sana è quella coppia in cui le due persone in relazione hanno acquisito la capacità di “stare da soli insieme ad un altro”, ciò è il risultato di una grande conquista maturativa/evolutiva, un’oscillazione tra lo stare in uno spazio di condivisone (noi), e un rispetto per la propria individualità.

Un noto studioso R. Sternberg. direbbe che il legame è tenuto dall’impegno, ma è la “passione” prima che permette l’attrazione fisica e l’innamoramento; “l’intimita’” poi  a definire l’amore e  l’attaccamento; infine “l’impegno” a non scegliere altri, a mantenere il rapporto saldo e sano.

Gli studiosi dell’attaccamento ritengono che i legami sentimentali, nascono da un desiderio forte di vicinanza e contatto con l’altro e ciò caratterizza le fasi iniziali di una relazione, il fornire supporto reciproco (conforto e sicurezza) diviene importante nelle fasi successive. L’ansia e l’angoscia da separazione sono gli indicatori che il legame di attaccamento si è formato. L’effetto base sicura diventa, in seguito indispensabile per il mantenimento della relazione.

Spesso anche il “mito familiare” prevale sui bisogni personali, quindi spesso la scelta del partner si basa secondo questo principio per cui la scelta dipende dal tipo di relazione con la famiglia di origine.
I valori trasmessi (cos’è una buona madre, un buon padre) e le funzioni (quali sono i comportamenti che le varie figure dovranno avere, come dovranno svolgere la loro attività) influenzano la scelta del partner.

Concluderei, dicendo che un buon legame di coppia “sano” può esistere se c’è un buon grado di “differenziazione” dal mito familiare, se c’è “reciprocità” in termini di fiducia e sicurezza ma allo stesso tempo “individualità” in termini di “autorealizzazione” ma è importante “comprendersi e impegnarsi come coppia in evoluzione”.
Un rapporto di coppia necessita di “nuovi adattamenti maturativi”,   flessibilità nell’affrontare nuovi riassestamenti nel proprio processo di crescita.
Non dimentichiamo che tutto questo assume un colore vivo e autentico se ad alimentare il legame c’è l’Amore e la passione… ma tristemente, e mi auguro di no, a volte la sua assenza può essere un patto ma probabilmente in questo caso si è destinati ad essere  infelici? CIO’ E’ UN’APERTA RIFLESSIONE AD UNA POSSIBILITA’ DI SANO CAMBIAMENTO …

Autore: Marialba Albisinni

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